Le “Fiamme” di S. Antonio Abate
Da secoli nella nostra comunità si venera come Patrono del paese S. Antonio Abate, il Santo anacoreta da noi Patrono soprattutto in vari paesi per motivo dell’Etna, per la liberazione quanto mai prossima di quelle che sono le eruzioni laviche.
La statua di incanto e di pregevole fattura, e’ potremmo dire, fulcro devozionale non soltanto nelle circostanze in cui viene esposta alla venerazione, ma soprattutto e con il cuore nell’abitante di Camporotondo e’ presente in ogni sua famiglia.

Visto che in molti paesi limitrofi come Misterbianco, Aci S. Antonio oggi Diocesi di Acireale, un tempo territorio catanese, e’ consuetudine nelle feste di offrire al Santo Patrono dei ceri che vengono chiamati a motivo dell’uso primario a Catania “candelore”. Ci siamo ispirati a quelle che furono le prime realizzazioni di cui si parla anche in delle vecchie incisioni di Well, custodite a San Pietroburgo, sulla festa di S. Agata, che erano chiamate “Torciere”, del resto se e’ il Santo del fuoco, se tutta la sua vita e’ stata un annunzio di predicazione del mistero della resurrezione di Cristo, che e’ Luce per il mondo, pertanto, abbiamo pensato, di offrire qualcosa al nostro Santo Patrono, in modo da rafforzare, sensibilizzare e coinvolgere quanto più possibile le nuove generazioni.
l’Ass.ne “Leoni Reali”, composta principalmente da giovani, esistente da oltre vent’anni, con obbiettivo primario di valorizzare attraverso il proprio gruppo di Sbandieratori e Musici le varie tradizioni del nostro paese, durante tutto l’anno e non solo nel momento della festa patronale, con spirito di accoglienza e di preparazione verso questi giovani, si e’ fatta carico in prima persona della promozione e la realizzazione di questi manufatti.
Con la fattibilità di artigiani locali, ma soprattutto con un’immensa fede sono state realizzate due torciere “Denominate Fiamme di S. Antonio”. Questi manufatti uguali e speculari con un’altezza di 4,20 mt, di peso 500 kg cadauno, in stile eclettico barocco locale, con un cerone votivo centrale avvolto da una fiamma, che simbolicamente vuole testimoniare la vera fede che arde, ma non consuma!!

Esse rappresenteranno ognuna con i propri colori e simboli i Quartieri: Matrice e Purgatorio, esse sono le fiamme votive offerte con devozione al Santo Patrono.
Ogni prima domenica di agosto nel “Giorno della memoria” la nostra cittadina si stringe con amore attorno al nostro Santo Patrono per ricordare e ringraziare S. Antonio Abate, per lo scampato pericolo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Nei primi anni del novecento la nostra comunità volle arricchire per valorizzare le attività folkloriche religiose della festa del Santo patrono, di una nuova importante tradizione popolare: I Quartieri (Matrice e Purgatorio), essa era il frutto dell’identità culturale sociale del tempo, infatti nei cittadini di Camporotondo era forte il senso di spirito di appartenenza al proprio Quartiere in maniera speciale durante i giorni di festa.
Questo è uno degli aspetti che caratterizza la nostra cittadina come in tutta la Sicilia è il folklore religioso fatto di tradizioni, canti, fuochi d’artificio, usi costumi e ricette del popolo siciliano che sono diventati nel corso del tempo tradizione.
Durante i giorni che precedono la Festa Religiosa, l’Ass.ne “Leoni Reali” organizza da anni la Disfida dei Quartieri proponendo una serie di giochi, dove tutti i ragazzi del nostro paese partecipano con tanto entusiasmo agonistico, essi culminano con la partita di “Calcio Storico Siciliano” con la quale si decreta il Quartiere vincitore.

La manifestazione si conclude con la gara di Fuochi d’artificio tra i due Quartieri.
Alla fine della manifestazione viene posta sull’effige del Santo Patrono la bandierina del Quartiere vincitore.